Le immaginette giganti

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OLE3Ogni tanto qualcuno mi chiede come classificarle e io rispondo che non vanno catalogate come immaginette religiose, anche se appartengono comunque al più ampio genere di immagini devozionali.

Sono infatti simili alle immaginette in tutto, tranne che nelle dimensioni che, nel caso specifico, si aggirano intorno ai cm 18,5 x 26.

Quelle che sto per presentarvi furono stampate fra gli anni 20 e 40 del secolo scorso dagli stessi editori che – ben conosciamo – pubblicarono le più note serie di santini: si pensi su tutti a Carlo Gariboldi e Cav. Canedi di Milano, a Rinaldini di Napoli.

Le nostre nonne usavano incorniciarle e appenderle come capiletto, oppure semplicemente attaccarle alla parete con quattro chiodi posti agli angoli. La loro funzione era dunque quella classica delle immaginette devozionali, niente a che fare ovviamente con i santini. Esse erano utilizzate appunto a protezione della casa, della famiglia, degli animali nella stalla etc.

Le tecniche di stampa utilizzate sono quelle tipiche del periodo: dalle prime cromolitografie e/o oleografie si passa all’offset, alle fototipie e ad altre stampe fotomeccaniche, molto diffuse nella prima metà del Novecento. Anche i soggetti sono quelli classici: San Giuseppe, la Natività, Gesù Bambino, S. Antonio di Padova, S. Antonio Abate, e altri.

Il loro reperimento non è difficile, anche se è per nulla paragonabile a quello dei corrispondenti santini (sia per quanto concerne l’epoca che l’editore). Quanto ai prezzi, siamo su livelli accessibilissimi.

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  1. Stefania Colafranceschi

    E’ una produzione espressiva della religiosità popolare, e denota interessanti spunti realistici o arcaici. Sarebbe utile dedicarvi una mostra.

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