Napoli, 28 agosto 1944. Parla un Cardinale.

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Fra le città che subirono più conseguenze dai bombardamenti alleati, durante la seconda guerra mondiale, Napoli si piazza al primo posto. Oltre 25.000 morti, soprattutto fra la popolazione civile, furono il risultato degli oltre 200 bombardamenti di cui fu vittima la città nei cinque anni di guerra.

In particolare il 4 agosto 1943 le bombe sganciate dagli alleati distrussero, fra l’altro, la bellissima basilica di Santa Chiara, risalente al XIV secolo.

Ma le conseguenze della guerra  non si limitarono soltanto ai morti e alle rovine di case e monumenti. La miseria e il degrado sociale si impadronirono della città partenopea.

Dal punto di vista filiconico, un importante documento testimonia quella triste realtà. Si tratta di un’immaginetta datata 28 agosto 1944. Sul recto appaiono le insegne di un Cardinale, Alessio Ascalesi, all’epoca Arcivescovo metropolita di Napoli, il quale scrive un testo molto duro ed efficace sulla situazione sociale e soprattutto morale della città.

Sul verso dell’immaginetta è pubblicato appunto un “Estratto di una notificazione dell’Em.mo Cardinale Arcivescovo di Napoli del 28 agosto 1944“, che vi riporto di seguito:

«A che cosa è ridotta la pubblica moralità in molte famiglie della nostra Archidiocesi? Non possiamo descriverne lo stato senza inorridire: Fanciulle che sacrificano il loro onore. Mamme che non hanno alcuna vergogna di spingere alla più bassa depravazione le loro figlie, padri incoscienti che giustificano tali immoralità con le attuali penosissime condizioni della vita, giovanetti che sono inviati, piccoli sensali di immoralità, per invitare al piacere peccaminoso i passanti che hannodenaro abbondante. Quali sono le conseguenze di tante immoralità?
Ci si riferisce che fanciulle, adolescenti e purtroppo – orribile a dirsi – anche bambine poco più che decenni già portano con sé il frutto dei loro turpi amori, mentre tante altre scontano nelle corsie degli ospedali i loro peccati con malattie le cui tracce scompariranno solo con la morte.
Questa depravazione è effetto di una sfrenata libertà o di una miseria affliggente o di uno stato di apatia, delusione per sogni chimerici non realizzati

I collezionisti filiconici classificano questa immaginetta fra i cosiddetti “santini militari”. Per tutti, resta un’importante documento storico.

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2 risposte

  1. Gian Piero Pacini

    Molto interessante, come sempre, e suffragato da tutta una letteratura della quale primeggia “La Pelle” di Curzio Malaparte.

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