Santini falsi. Ci risiamo…

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FalsoFermoRieccomi a parlare di un argomento che ad alcuni fa ridere, mentre per altri collezionisti costituisce motivo di angoscia perenne. Delle riproduzioni se ne parla periodicamente, soprattutto nei social: vanno o no stampate; le case editrici dovrebbero indicare che si tratta di riproduzioni; e altri discorsi simili.

Con questo post tuttavia voglio tornare su un problema simile a quello delle riproduzioni, ma solo per certi versi. Mi riferisco alla stampa di santini falsi.

Chiarisco subito la differenza:

1) la riproduzione riguarda immaginette d’epoca, o comunque fuori produzione, che alcune case editrici moderne hanno pubblicato o pubblicano ancora, di solito con l’evidente scopo di soddisfare un parte di mercato destinata a cultori e collezionisti;

2) un’immaginetta è falsa se viene fedelmente riprodotta rispetto all’originale, spacciandola sul mercato come autentica.FermoFalsoVerso

Dunque la differenza non è tanto sul piano materiale e artistico, soprattutto se l’immaginetta originale è stampata con una tecnica fotomeccanica.

In tal caso infatti capire la differenza fra originale e riproduzione è davvero un’impresa ardua, ma un occhio esperto vi può arrivare comunque.

Nulla di strano naturalmente. In oltre 20 anni di collezionismo filiconico ne ho viste di tutti i colori (è proprio il caso di dire!). Ma quando la mia amica Donata mi ha detto che nutriva dei dubbi su un santino della Serie Isonzo dell’Egim, che le sembrava falso, sono rimasto un po’ perplesso.

Per quale motivo – mi sono chiesto –  qualcuno avrebbe dovuto falsificare e  stampare un santino, il cui originale ha probabilmente avuto una tiratura di centinaia di migliaia di pezzi?

particolareEppure ho dovuto costatare che le cose stavano proprio come sospettava Donata. Il santino Egim, Serie Isonzo n. 252 (lo vedete nella foto sopra) che ho nelle mani è una perfetta riproduzione dell’originale, un falso.

A meno che non vogliamo pensare che sia uscito così direttamente dalla casa editrice. Ipotesi da escludere, a giudicare dal tipo di carta e dalla stampa.

Inoltre, se si osserva bene con una lente il verso del santino, ci si accorge che si è di fronte a una perfetta riproduzione (vedi particolare ingrandito, qui nella foto a sinistra).

Come si può notare dallo zoom dell’angolo inferiore destro del santino, l’ingrandimento rivela la presenza dei “grani” tipici di una stampa fotomeccanica, che sono ovviamente assenti sul verso della corrispondente stampa originale, la cui superfice invece appare assolutamente uniforme.

Come sempre, se avete trovato il post interessante, vi invito a cliccare  su MiPiace che trovate a inizio articolo.

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4 risposte

  1. donata

    Grazie Biagio. Chi mi ha dato questo santino già mi aveva messo il dubbio del falso, cosi’ parlando con il mio amico Biagio glie l’ho spedito, e difatti mi ha dato ragione che era falso,
    perciò cari amici scambisti aprite gli occhi

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