Video 5 – Parliamo di canivets

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In questo nuovo video voglio parlare di quelli che sono considerati dalla maggior parte dei collezionisti, e non solo, i pezzi più preziosi di una collezione di immaginette religiose. Mi riferisco ai canivets.

Tutti li conosciamo. Più o meno. Ma, nella pratica, come venivano realizzati? Chi eseguiva questi lavori? E soprattutto, a chi erano destinati?

Nel video che vi apprestate a guardare cercherò di rispondere, in maniera sintetica (nello spazio di 10 minuti) e spero il più possibile chiara, a queste e ad altre curiosità, mostrando esempi pratici che consentono all’appassionato filiconico di distinguere un canivet di produzione germanofona da uno di stile francese-lionese.

Altra importante distinzione è quella, tutta filiconica, che riguarda le tecniche di realizzazione. Al vero canivet, quello manufatto per intenderci, intorno alla prima metà dell’Ottocento si sostituì il cosiddetto canivet meccanico, ovvero quello traforato a punzone.

E anche in proposito, va fatta attenzione: non tutte le immaginette traforate, o merlettate come vengono comunemente chiamate dai più, appartengono alla tipologia dei canivets mecccanici.

Ma vi lascio al video, dopo avervi ricordato di iscrivervi al mio canale Youtube, contribuendo così a diffondere, facendo conoscere a più persone possibile, il nostro affascinante mondo dell’arte devozionale.

Buona visione.

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  1. Gianluca

    È un onore contribuire al tuo lavoro di divulgazione della filiconia. I canivet manufatti sono una parte a me cara della mia collezione e li ricerco con parsimonia e grande interesse. Quelli meccanici sono per me il mio primo amore e ne consistono la parte predominante. Confermo che la produzione più nobile ed elegante della loro produzione copre il periodo che va dai primi esemplari fino intorno al 1865 in cui Maison importanti come la Basset, la Dopter, la Villermur, la Saintin, la Benziger e la Bouasse-Lebel hanno prodotto piccoli capolavori che, nonostante l’apparente freddezza della meccanicità, sono un’ulteriore testimonianza dell’espressione artistica e devozionale del XIX secolo.

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