Qualcuno ricorderà la polemica – si fa per dire – che qualche anno fa era nata fra i collezionisti della Serie Comune edita dalla casa editrice Santa Lega Eucaristica di Milano con riferimento all’immagine n. 336 della stessa. Va detto, a quanti hanno iniziato a collezionare la serie soltanto di recente, che il sottoscritto nel 2010 aveva pubblicato il catalogo La Serie Comune della SANTA LEGA EUCARISTICA – Storia, immagini e quotazioni della serie più ricercata della famosa casa editrice milanese per l’editore Il Mondo dei Santini di Faenza. Il catalogo riportava le schede di tutte le 340 immagini della serie, specificandone anche i vari formati, il grado di rarità e la quotazione dell’epoca.
A proposito di rarità e di quotazioni, l’immagine allora considerata più rara era la n. 336, stimata dal sottoscritto dai 50 ai 100 Euro (credetemi, qualcuno l’avrebbe pagata anche molto di più). Insomma, non si trovava, al punto che alcuni ritenevano che non fosse mai stata stampata dalla casa editrice. Il che era possibile, ma non vero, in quanto io ne avevo osservato alcuni esemplari, grazie alla collaborazione di collezionisti che la possedevano gelosamente nella propria collezione.
Qualche anno più tardi, il blog Le monde ravissant des images pieuses – ormai inattivo (il blogger non pubblica più da diversi anni) – riportava una notizia che poneva fine al “mistero” che tanto aveva tormentato gli animi dei collezionisti della famosa serie: l’immagine n. 336 non era quella riportata da me sul mio catalogo, raffigurante la Medaglia Miracolosa dell’Immacolata Concezione, bensì un’altra che raffigurava la Beata Maria degli Angeli – carmelitana scalza che però non riportava né il numero progressivo né il famoso logo, ma solo la sigla SLEM.
L’autore del post mostrava a prova di quanto sostenuto il riferimento ad un catalogo della casa editrice, che al n. 336 effettivamente indicava il soggetto suddetto. Ovviamente, a chi mi chiese chiarimenti risposi che, secondo me, si trattava evidentemente di un errore, ma non insistetti più di tanto. Ero sicurissimo di quello che avevo osservato e pubblicato.
Qual è il motivo di questo post, allora, a distanza di anni? Certamente non per riaprire una polemica inutile. Semplicemente me l’ha fatto tornare in mente la mia cara amica Gianfranca Benassi, che considero la più grande collezionista delle serie pubblicate dalla Santa Lega Eucaristica e che ringrazio molto per avermi fornito le immagini della 336 che potete qui osservare. La 336 resta probabilmente la più rara del catalogo, ma evidentemente non impossibile da reperire.
E come potete verificare, qualora nutriste ancora qualche dubbio, la 336 – con tanto di numero progressivo e di logo – raffigura la Medaglia Miracolosa dell’Immacolata Concezione. Ma questo lo sapevamo già.
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Giancarlo De Leo
A mio avviso sull’immaginetta qui pubblicata ( perfettamente identica ad una stampata dalla casa editrice Bertarelli) è stato impresso il numero e il logo della Santa Lega a posteriori (quindi “falsificata”), altrimenti non avrebbe senso la stampa da parte della Santa Lega di due soggetti “Immacolata Concezione” 335 336 quasi identici se non per la posizione della Madonna. E non avrebbe senso allora la numerazione del catalogo ufficiale della suddetta casa editrice che al 335 pone l’ Immacolata Concezione el 336 la beata Maria degli Angeli…
GIANFRANCA BENASSI
Prima di tutto, Biagio, ti ringrazio per il complimento. Ho sicuramente un gran numero di pezzi delle maggiori serie numerate, valanghe di ‘varianti’ di ogni genere: font, fustellatura, diciture fronte e retro, scudi, lingue; la 340 terminata alla grande. Penso però che ci siano altre persone meritevoli di tale appellativo, persone che magari non hanno concentrato la loro attenzione su alcune serie numerate, come ho fatto io, ma che della Santa Lega hanno un pò di tutto e di più come varietà delle pubblicazioni e che della Santa Lega hanno una visione più ampia. Anche a loro va un plauso per l’opera di conservazione!
Venendo alla questione ‘possibile falsificazione’ della Immacolata col num 336, mi permetto di fare notare che:
– attualmente si conosce un solo catalogo ufficiale d’epoca che riporti la serie 340 completa (con sole descrizioni e non immagini), quindi potrebbe trattarsi di un refuso di stampa, cosa non estranea alla nostra benamata Tipografia, rimediato in pubblicazioni successive dello stesso;
– fino all’apparizione di codesto catalogo d’epoca sul blog, nessuno aveva messo in dubbio quanto da te pubblicato sulla base di constatazioni visive (che nel tempo sono proseguite), quindi che motivazione c’era per falsificarlo?
– ad oggi non sono stati ritrovati altri cataloghi d’epoca di anni successivi a confermare o confutare quanto pubblicato nel precedente numero d’epoca in questione;
– ad oggi non sono stati ritrovati santini della Beata Maria con scudo e num 336;
– ad oggi non si conoscono cataloghi d’epoca che elenchino tutti i santini non numerati che generalmente denominiamo S.L.E. a supportare l’una o l’altra tesi;
– come in tutti i numeri in mio possesso della Comune o quasi (non ho tutto di tutto, non ancora) posso testimoniare che esistono principalmente 4 tipi di scudo: quello grande dei Carmelitani nei primissimi numeri, poi si passa allo scudo rosso, poi alla scudo blu in successive ristampe, poi allo scudo grigio. Sia questo dovuto alla scarsa reperibilità di inchiostro proveniente in origine da Germania e Inghilterra (non dimenticate che pubblicarono tra le due grandi guerre e a cavallo della crisi mondiale del 1929), o alla loro fantasia o ad altri motivi, lo ignoro. Sono in possesso di tutte e tre le versioni numerate dell’Immacolata; i falsari si sarebbero dati molto da fare!!!!!!;
– in quanto a posizionamento scudi, numerazione, deposè, anche qui c’è di ogni nelle varianti della stessa immagine numerata; gli scudi cambiano continuamente di grandezza e di stile (forse per risparmiare anche su materiale da incisione?). Un giorno ne ho classificate più di 20 forme, poi mi sono stancata….;
– se un giorno saltassero fuori tante immagini della Beata numerata quante Immacolate numerate sono attualmente in possesso di tutti i collezionisti della 340 (non tutti necessariamente presenti sul web, anzi!),
allora si, dopo doverose analisi delle stesse fatte da professionisti, prenderei in considerazione il fatto della contraffazione di una delle due….o forse no…. chi avrebbe potuto vietare ai tipografi di cambiare idea in corso d’opera per motivi a noi sconosciuti?;
– quanto a retro bianco o senza la scritta Tip. Santa Lega Eucaristica, vi invito a controllare bene altri numeri in vs possesso prima di decretare che senza questa scritta siamo in ‘presenza di falsi’: vi potreste ritrovare con metà della collezione da gettare…
– idem si legga per la varietà di tipologia di supporto cartaceo: hanno usato ciò che avevano pur di continuare a pubblicare in periodi bui per l’economia.
Lascio ognuno con la propria ipotesi: vi ho solo elencato alcuni ragionamenti che vengono spontanei al possessore di più varianti dello stesso numero dopo averli posti ad attento confronto.
Per ora, però, anche le numeriche delle statistiche mi portano a optare per un refuso nel catalogo d’epoca…