Ex colonia italiana, l’Eritrea ha visto crescere in circa un secolo – dagli anni Trenta ad oggi – il numero dei cristiani, suddivisi fra ortodossi copti e in piccolissima minoranza di cattolici. A quest’ultimi doveva essere destinata la distribuzione di santini come quello che vi sto mostrando.
La prima particolarità, appare immediatamente ai nostri occhi, è rappresentata dal testo della didascalia e della preghiera sul verso in lingua tigrina, parlata appunto in Eritrea e nel Nord dell’Etiopia. Ovviamente non chiedetemi di tradurre quello che c’è scritto, ma possiamo immaginarlo.
C’è un altro dettaglio che appare ancora più interessante ed è quello iconografico. Il soggetto raffigurato è, come avrete subito riconosciuto, il Gesù Bambino di Praga, ma il santino si riferisce in maniera particolare – lo conferma la didascalia, che sono riuscito a tradurre – alla statua venerata nel Santuario di Arenzano, il cui culto si sviluppa a partire dagli inizi del Novecento.
Come e perché l’immagine del Gesù Bambino di Arenzano sia finita (o doveva essere diffusa) nel Corno d’Africa non mi è noto, probabilmente per iniziativa di qualche missionario carmelitano. Sarebbe interessante approfondire l’argomento. Ovviamente se qualche amico lettore ha informazioni può postarle nei commenti.
Il santino in questione è stato stampato in Italia nella seconda metà del secolo scorso e presenta le misure standard di cm 6 x 11,5.
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