Come catalogare santini e immaginette devozionali

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SLErectoUna delle principali attività di ogni collezionista è la catalogazione o archiviazione dei pezzi della propria collezione. L’operazione non serve tanto a ricordare le centinaia di immaginette possedute, quanto le loro singole caratteristiche, nonché la loro specifica “storia”.

Dopo aver trovato la giusta sistemazione per la conservazione dei suoi pezzi, il bravo filiconico crea il suo bell’archivio, costituito dall’insieme delle schede dei singoli pezzi. Vediamo come.

Vivendo in un’epoca superinformatizzata, lo strumento migliore per creare un archivio è il computer. Quanto al software, non occorre un programma specifico, possiamo utilizzare benissimo Access, Excel, Word o simili e crearci il nostro database. Chi invece non usasse ancora il PC – ma se sta leggendo questo post ritengo che un minimo di dimestichezza con tastiera e monitor debba averla – può farsi un archivio cartaceo, creando delle schede su carta.

Veniamo ora alla parte pratica. Quali campi, ovvero le voci, è necessario inserire nella scheda d’archivio? Di seguito, riporterò un modello base di scheda, tenendo presente che più voci si aggiungono e maggiori saranno i dati in vostro possesso relativi al pezzo. Tuttavia, ritengo anche che una scheda molto lunga e complessa renderebbe altrettanto poco agevole la consultazione dell’archivio.

Cominciamo con il primo campo (o voce): il numero di registrazione. Esso corrisponde al numero del pezzo registrato in archivio. È importante questo campo, perché consente di conoscere subito il totale dei pezzi di cui è composta la nostra collezione.

Il secondo campo è costituito dal Soggetto dell’immaginetta, cioè quello raffigurato. Quindi, si può inserire il Titolo (quello che appare scritto di solito sul margine inferiore del recto), ove presente.

Nelle voci successive inseriremo  il Periodo di realizzazione; il Paese e/o la città dov’è stata prodotta; il nome dell’Editore e/o dello dell’Incisore e/o dell’Ideatore e/o dello Stabilimento di produzione; la Tecnica di realizzazione; le Misure (in cm o mm); presenza o meno della Preghiera e/o altri elementi presenti sul verso; Nome e numero della Serie.

Proseguiremo quindi con i dati relativi alle “vicende” del pezzo. Vale a dire: la Data di acquisto (non inteso solo in senso commerciale, ma proprio come momento in cui il pezzo ha fatto ingresso nella nostra collezione); la Provenienza del pezzo (nome del venditore, del collezionista o della persona in genere che l’hanno posseduta in precedenza); il Prezzo di acquisto (o il valore di scambio); Note, per inserire commenti o dati particolari; la Collocazione in archivio (il numero di raccoglitore, il colore dell’album, il nome del raccoglitore, etc.).

Chi ha la possibilità di scansionare l’immaginetta (recto/verso) può inserire anche l’immagine.

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Riporto ora un esempio pratico di scheda, relativo all’immaginetta che vedete pubblicata sopra

Immaginetta n. xxx
Soggetto: Madonna
Titolo: Immagine Miracolosa che si venera…
Periodo: fine XIX secolo
Paese: Italia
Città: Milano
Editore: Santa Lega Eucaristica
Tecnica: Cromolitografia su carta
Misure: cm 6,9 x 12,3
Verso: Preghiera
Serie: Comune
Numero Serie: 72
Data di acquisto: xx/xx/xxxx
Provenienza: xxxxx (es. ebay)
Prezzo: xxxxxxxxx
Note: xxxxxxxxxxxxxx
Posizione archivio: Raccoglitore Serie Comune SLE

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4 risposte

  1. rotundo angela

    Io sto cercando di catalogare i miei santini quasi come il suo esempio, mi mancava qualcosa che adesso grazie alla sua spiegazione aggiungerò alle mie schede. Ho una sola difficoltà che non sempre riesco a capire quale sia la tecnica, ma piano piano con i suoi consigli e spiegazioni spero di riuscirci. grazie come sempre angela

  2. Luigi Marcon

    Buonasera, sto ancora pensando a come catalogare i santini di famiglia, che ho trovato nei vari libri di preghiere della mia famiglia, ma ritengo utilissimi i suoi suggerimenti. Grazie, Luigi

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