I giovani e il futuro del collezionismo

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Volessimo fare le solite statistiche – basate ovviamente sui dati dell’esperienza – sull’età media dei collezionisti di iconografia religiosa di piccolo formato, dovremmo riconoscere che è abbastanza alta, direi sui cinquanta.

Io stesso ne ho 52 e quando ho iniziato a collezionare ero appena maggiorenne. All’epoca gli appassionati erano piuttosto numerosi, più o meno di ogni età, anche se meno consapevoli dell’effettivo materiale che raccoglievano.

È stata proprio la voglia di approfondire le mie conoscenze su quei pezzi che possedevo già, quei merlettati francesi che avevo trovato per caso, ma che non avendone mai visti, mi sembravano dei gioielli preziosi, che mi ha spinto a collezionare. Abituato ai santini classici di fine Novecento, che tutti conosciamo – da quelli dell’Egim ai numerosi seriali dei Bonella – osservare quelle immaginette con la cornice traforata, come fossero dei ricami su stoffa, fu per me una vera folgorazione.

Ma torniamo all’argomento di questo primo post dell’anno. Purtroppo, in quest’epoca caratterizzata dalla tecnologia, i nostri giovani sono più interessati alle immagini virtuali che a quelle stampate su carta. Se poi stiamo parlando di immagini religiose, allora la situazione peggiora.

A questo punto però la domanda che credo tutti gli amici collezionisti si saranno fatti, almeno una volta, è la seguente: cosa ne sarà, fra 20-50 anni, di questo tipo di collezionismo? Insomma, se già adesso gli appassionati veri sono una piccola nicchia di over cinquanta, quando tutti avremo superato la soglia della ragione, e soprattutto della voglia e del gusto di collezionare, cosa ne sarà della filiconia, o come volete chiamarla voi? Solo il tempo dirà.

Quanto al destino delle vostre collezioni o raccolte – consentitemi un consiglio – non fatevene un grande problema. Se i vostri figli non hanno la vostra stessa passione, non obbligateli – magari ricorrendo a espedienti “morali” – a conservare qualcosa di cui non comprendono l’esatto valore, per una questione culturale, per un fatto generazionale, o semplicemente perchè hanno gusti differenti. Alla fine è meglio se le nostre collezioni saranno acquistate da privati che, come noi oggi, ne sapranno apprezzare il giusto valore.

Non mi resta che augurarvi un nuovo anno pieno di soddisfazioni, anche per le vostre collezioni.

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