Il primo vegano della storia? San Francesco di Paola

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Di santi che amavano gli animali ne è piena la storia – melius l’agiografia – ed evito di scrivere qui un elenco che rischierebbe di essere incompleto. Ma, fra tutti, ve n’è stato uno che, forse, li ha amati più di ogni altro.

Salva un capriolo inseguito da cani feroci.

Sì, perché San Francesco di Paola adorava gli animali, e non solo quelli domestici. Sappiamo, per esempio, che amava la compagnia di un grazioso agnello, al quale aveva dato il nome di Martinello, protagonista – fra l’altro – di uno dei prodigiosi miracoli realizzati dal Santo: alcuni operai avevano rubato l’agnello e poi mangiato, gettando i suoi resti nel forno. San Francesco, avvicinatosi al forno, chiamò Martinello, che uscì belando sano e salvo.

Resuscita l’agnello Martinello dal forno.

E probabilmente, fu proprio il grande affetto che nutriva per il candido ovino, che convinse il santo di Paola a introdurre nella sua Regola un voto ulteriore, ai tre comuni che osservano tutti i religiosi (povertà, castità, obbedienza).

Francesco infatti stabilì che non si dovesse mangiare carne in maniera perenne, ovvero non soltanto durante il periodo di quaresima, ma per tutta la vita. Non solo. Estese tale astinenza anche alle uova, al latte e ai formaggi. Così disponeva la Regola: «è assolutamente proibito cibarsi, dentro e fuori convento, di carni, di grasso, di uova, di burro e di formaggio e di qualsiasi tipo di latticini, di tutti i loro composti e derivati».

Rende la carne portata in refettorio piena di vermi. Da notare il gatto sulla sinistra.

Il voto di astinenza dal mangiare si riferiva a tutti gli animali, compresi i pesci. A tal proposito, le agiografie raccontano di quando il Frate risuscitò la trota Antonella, che un prete famelico aveva pescato e mangiato, lasciandone i resti nel piatto. A dire il vero, anche altre volte aveva resuscitato dei pesci morti.

Insomma, la vita degli esseri viventi, compresi gli animali, aveva per il santo paolano un valore assoluto.

Le stupende incisioni che potete qui osservare, sono tratte dal volume “La vita e miracoli del gloriosissimo Padre Santo Francesco di Paola, fondatore dell’Ordine dei Minimi. Con le rime di don Oratio Nardino cosentino“, pubblicato a Napoli nel 1622.

Resuscita dei pesci cotti

Dedico questo mio breve articolo a un mio carissimo amico, collezionista devoto e tanto appassionato di San Francesco di Paola quanto di salumi e formaggi della sua terra.

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  1. Paolo Maria Fornelli-Grasso

    Sempre interessanti le tue note, grazie.

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