San Remo non esiste. Anzi esiste: è San Romolo.

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San Romolo
Santino raffigurante la statua di San Romolo,Vescovo di Genova e patrono della città di Sanremo

Sono quarat’anni che il mio amico Remo festeggia il suo onomastico il 13 ottobre e sono altrettanti anni, dice, che quasi nessuno si ricorda di chiamarlo per fargli gli auguri. Sarà che sui calendari, al 13 ottobre, non è riportato nessun santo con quel nome. Sarà anche che San Remo non risulta festeggiato in nessun giorno dell’anno.

Si badi: non stiamo parlando dell’ennesimo santo che pur non  storicamente vissuto, è presente nella tradizione popolare cattolica, come Santa Filomena, per fare un nome di cui ho già trattato. Semplicemente San Remo, nel senso di “Santo” Remo  non esiste.

A questa amara verità il mio amico ha risposto che, se non fosse esistito, i suoi cattolicissimi genitori non gli avrebbero imposto tale nome, ma soprattutto il sacerdote non l’avrebbe battezzato. Il canone 855 dispone infatti che «i genitori, i padrini e il parroco abbiano cura che non venga imposto un nome estraneo al senso cristiano». E di cristiano il nome Remo sembra non avere nulla.

Al contrario, com’è noto,  Remo è storicamente associato al fratello Romolo, primo re di Roma, entrambi figli della vestale Rea Silvia e di Marte, dio della guerra.  Ma non c’è alcun santo con quello stesso nome.

C’è una città, che però si chiama Sanremo, ma che una volta si chiamava San Remo, e prima ancora Villa Matutiae. La città di San Remo fu così chiamata in onore di San Romolo. A Sanremo esiste anche una frazione che si chiama San Romolo.

Dunque San Remo è esistito, solo che si chiamava (San) Romolo.

Avete le idee confuse? Cercherò di essere più chiaro.

San Remo (oggi Sanremo) – città che tutti conosciamo per il suo Festival della canzone o per il casinò – deriva il suo nome da San Roemu, nome che in dialetto genovese corrisponde appunto a San Romolo.

Per i genovesi, e i sanremesi, San Roemu è San Romolo. Ebbene, quest’ultimo – come accennato – è veramente esistito, pare, nel I secolo e martirizzato assieme ad altri. Secondo la tradizione sanremese, invece, sarebbe morto in una grotta sita in una località limitrofa della città, ancora oggi non a caso chiamata San Romolo. Fu Vescovo di Genova, la cui diocesi lo festeggia il 6 luglio, ma è in generale ricordato il 13 ottobre.

È patrono naturalmente anche della città di Sanremo.

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