Sinite parvulos venire ad me…

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Al tempo di Gesù, in Palestina, il fanciullo non godeva di molta considerazione; era ritenuto, infatti, incapace e debole proprio perché bisognoso in tutto e per tutto, di qualcuno che si occupasse di lui.

Ai fanciulli, non erano concesse attenzioni particolari ed era opinione comune che essi non potessero possedere le cognizioni delle leggi. I rabbini, addirittura, evitano di accostarsi a loro per non sentirsi svilire nella propria dignità e per non rischiare di diventare impuri. Si legge che i discepoli, figli di quel tempo, cercassero di impedire ai bambini d’avvicinarsi a Gesù perché temevano che lo disturbassero ma, Egli, li riprende vigorosamente esclamando: “Sinite parvulos venire ad me…”

Lasciate che i fanciulli vengano a me (Matteo, cap.XIX, v. 14). Nei vangeli sinottici, codici della pedagogia cristiana, il tema dei bambini è ricorrente ed essi diventano il modello di chi vuole entrare nel Regno di Dio. Cristo ama l’infanzia che Egli stesso ha vissuto e ad essa cerca di orientare i costumi dei cosiddetti “grandi”.

Egli, nella sua dottrina rivoluzionaria, carica il bambino di specifici valori e lo pone come esempio all’adulto non tanto per la sua innocenza, quanto piuttosto per il suo innato bisogno d’amare e di essere amato: è questa, secondo Gesù, la vera ricchezza posseduta dal bambino che, bisognoso di calore, cibo e sicurezza, si pone fiducioso nelle mani di chi ha il compito di occuparsi di lui.

Egli vede nei bambini, scevri da ogni pregiudizio, i soggetti ideali ad entrare a pieno titolo nel Suo Regno, a differenza di chi, chiuso nella superbia e convinto della propria autonomia, crede di non aver bisogno di niente e di nessuno.

La natura dell’uomo, soggetta a leggi misteriose, passa attraverso il mutarsi dell’età. Gesù, nella sua pedagogia, non ritiene il fanciullo una realizzazione parziale dell’uomo e quindi un essere imperfetto per la sua immaturità, ma lo considera “bambino” in quanto sta attraversando quella tipica stagione della vita in cui si è “promessa”, presente e futuro insieme; il cristiano deve essere adulto e bambino; bambino, per lasciarsi amare nella sua condizione di figlio, e adulto, per diventare sempre più consapevole del messaggio di Dio.

Santa Teresa di Lisieux insegna: “Non c’è cosa più gradita a Dio che abbandonarsi a Lui come un bambino che si addormenta nelle braccia di suo Padre”. Gesù è maestro perché s’interroga… prima di insegnare; è maestro perché “sopra le parti” si astiene da ogni giudizio e accoglie tutti, bambini compresi.

La nostra società moderna, contraddittoria sotto molti aspetti, se da una parte ha posto il bambino al centro dell’attenzione, dall’altra ne ha scardinato e ne sminuisce continuamente il vero valore mettendo da parte, forse, qualche antica saggezza. Spesse volte, l’uomo, in balia di forze distruttrici che sfuggono ad ogni controllo, fa pagare ai piccoli il prezzo della sua follia…

Abbandonati, trascurati, maltrattati, abusati, i bambini non sono soltanto esseri fragili perché non in grado di difendersi ma “potenziale” che va allevato, valorizzato e soprattutto protetto con amore, attenzione, dedizione e rispetto.

Dovrebbero essere queste le fondamenta su cui basare ogni rapporto adulto-bambino: quest’ultimo progettualità originaria che deve pienamente germogliare!

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5 risposte

  1. EnzoC

    Non soltanto positiva considerazione verso i bambini ma altrettanta attenzione e cura verso i germogli, dei bimbi di domani, nel grembo materno.

  2. Bruno La Marra

    Leggendo il tuo articolo Carmen possiamo benissimo affermare che Gesù è stato il primo pedagogista della storia…una scuola in mano a Lui sarebbe stata sicuramente una “una scuola di qualità” come si ama propagandare oggi. Sempre interessanti i i tuoi interventi, maestra Carmen.

  3. Emilio

    I bambini sono capaci di meravigliarsi perché guardano con curiosità la realtà. Siamo noi adulti spesso poveri di spirito. La dottoressa Stillitano ha la capacità di coniugare nei suoi scritti il Vangelo con la vita, la religione con la spiritualità e le tematiche dei santini con l’attualità.Complimenti anche per questo articolo.

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