Un reliquiario devozionale “a ostensorio”

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C’è un parallelo, per quanto concerne le funzioni, fra le immaginette religiose e i reliquiari devozionali. Sappiamo già la differenza fra “santino” e “immaginetta devozionale”.

Ebbene possiamo dire che la stessa differenza si può individuare nell’ambito dei reliquiari devozionali.

Vi sono quelli che si potevano/possono portare addosso, la cui funzione cioè era/è quella di avere un contatto fisico continuo con la reliquia e dunque una protezione diretta e altrettanto continua. E dunque simili nella funzione ai santini.

Di essi ho già trattato in un altro post

Altra tipologia di reliquiari devozionali è rappresentata da quelli che venivano posti in casa, appesi al muro oppure sopra un mobile, sul comò o sul comodino della camera da letto.

La loro funzione – in questo simile a quella delle immaginette devozionali – era/è quella di proteggere la casa e/o la famiglia che vi abita.

Quello che potete osservare nelle foto è appunto un reliquiario devozionale appartenente alla seconda tipologia descritta, meglio identificato come “reliquiario a ostensorio“.

Da non confondere con il “reliquiario-ostensorio” – che non è un reliquiario devozionale avendo la funzione di custodire l’Ostia Sacramentata – quello di cui stiamo parlando non ha la funzione di custodire un’ostia, bensì una reliquia.

Nel caso specifico, il reliquiario si teneva poggiato probabilmente sul comodino, cui venivano indirizzate le preghiere del devoto (o devota) alla Beata Maria della Provvidenza, alla quale appartiene la reliquia.

La Beata Maria della Provvidenza, al secolo Eugenia Maria Giuseppina Smet (1825-1871), fondatrice dell’Istituto delle Suore Ausiliatrici delle Anime del Purgatorio, proclamata Beata nel 1957 dal Papa Pio XII.

Eugenia Smet in un ritratto d’epoca

 

Il reliquiario – che misura cm 6x 9,5 –  è realizzato in argento, con la teca centrale nella quale è custodita la reliquia, che è possibile aprire dal lato posteriore. All’interno ovviamente la reliquia è sigillata dal filo serico e dal sigillo in cera lacca rossa.

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