Un’acquasantiera

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L’uso di porre un’acquasantiera all’ingresso delle chiese per consentire ai fedeli di aspergersi con l’acqua santa contenuta facendosi il segno della croce fu introdotto in tempi molto antichi, al tempo del Pontefice Leone IV (790-855 d.C.).

Il pezzo che state osservando è stato prodotto in Francia nella seconda metà del XIX secolo da un editore sansulpiciano (gli amici collezionisti sanno di cosa sto parlando) del quale tuttavia non conosco il nome, non essendoci alcuna firma.

L’immaginetta rappresenta Gesù Crocifisso, in una cromolitografia applicata su fondo traforato a punzone avente la forma appunto di un’acquasantiera. Alla base il “recipiente” si apre.

La fantasia degli editori di Saint-Sulpice, com’è noto, si era estesa a qualunque tipologia, dalle forme più strane: bisognava colpire l’attenzione del fedele-acquirente con soggetti sempre più curiosi. Come questo.

Le dimensioni sono quelle di una classica immaginetta (e non di un santino dunque), ovvero cm 6,5 x 13,5. Sul verso una breve invocazione in corrispondenza della croce, mentre all’interno della parte mobile si può notare il simbolo del santissimo nome di Maria.

Al di là dei gusti personali sull’estetica – e il sottoscritto è uno di quelli che non ama molto questo tipo di produzione – va detto che queste immaginette hanno segnato nella storia dell’arte devozionale uno stile particolare ed è grazie ai collezionisti, esistenti già all’epoca, che possiamo oggi ammirare queste delicate (sono di carta) perle, perfettamente integre.

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