Sant’Antonio da Padova è sicuramente fra i santi più venerati al mondo.
Volete verificare la sua popolarità? Provate a scrivere “S. Antonio” su un motore di ricerca del web e vedrete apparire il suo nome in cima alla lista. Per trovare l’altro santo più conosciuto con lo stesso nome, ovvero Sant’Antonio Abate, dovrete scorrere diverse pagine.
Se ci addentriamo nella devozione popolare, scopriamo diversi aspetti di essa molto noti: dalla benedizione degli oggetti, legata alla cosiddetta preghiera del “sequeri” – dal latino si quaeris miracula – che si recita perché il Santo aiuti a ritrovare gli oggetti smarriti; alla benedizione del pane in cambio di offerte di carità, tradizione che fa riferimento al miracolo del piccolo Tomasino resuscitato dal Santo; fino all’uso liturgico della benedizione dei gigli.
A proposito di quest’ultima, va detto che è appunto un “uso” più che un rituale specifico, tant’è che essa non risulta contemplata nel Caerimoniale Romano-Seraphicum dell’Ordine dei Frati Minori.
Com’è noto il giglio è uno degli attributi che più identificano il Santo, allo stesso modo del Bambino Gesù e sicuramente più del libro.
Il significato del giglio – si sa – è la purezza, qualità che il Santo di Padova condivide con altre importanti figure, in primis San Giuseppe e Maria Vergine.
Quando tale tradizione abbia avuto inizio non è noto. Se dovessimo giudicare dalla pubblicazione dei santini dedicati, dovremmo far riferimento agli anni Trenta del Novecento a seguire.
Ogni anno, il 13 giugno, avviene dunque questa speciale benedizione, ricordata appunto da alcune immaginette. Le più ricercate dai collezionisti sono senza dubbio alcuno quelle sagomate e pubblicate dalla ESA, marchio di proprietà AR – Ambrosiana di Milano, su committenza di Fede e Popolo di Ravenna.
Da segnalare anche l’edizione 1941 di G. Nicolini di Milano – durante la seconda guerra mondiale – sempre per la stessa committenza.
Non sono note (almeno al sottoscritto) quante e quali edizioni sono state pubblicate negli anni. Segnalateci ovviamente quelle delle vostre collezioni.
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