Jean-Charles Pellerin e l’Imagerie d’Epinal

Prima che la Francia, con gli editori parigini di Saint-Sulpice, sottraesse il primato ai fiamminghi, un altro nome si distingueva sul mercato delle images pieuses.

Jean-Charles Pellerin succede al padre Nicolas nel 1773 alla guida dell’azienda di famiglia, la Fabrique de Pellerin, ma è nel 1796 che fonderà quella che ancora oggi è ricordata come Imagerie d’Epinal, che ha chiuso i battenti negli anni 80 del Novecento.

Gli amici filiconici conoscono benissimo lo stile inconfondibile delle immaginette popolari, dette semplicemente “Epinal“, dal nome della città francese dove sorgeva la fabbrica.

Si tratta di xilografie su carta sottile, acquarellate a mano, di varie misure. Nulla a che vedere con il ridondante stile sulpiciano, che a partire dalla metà dell’Ottocento invase il “commercio devozionale” con le immaginette dalle forme particolari e dagli “effetti speciali”.

Personalmente preferisco Pellerin ai vari Bouasse, Turgis e compagnia, ma naturalmente si tratta di gusti personali. Non sto qui a fare confronti, attirandomi le critiche dei numerosi stimatori della produzione di Saint-Sulpice, non avrebbe molto senso.

Certo i Pellerin e poi la Cie Pinot, non hanno certo avuto lo stesso grande dominio commerciale sul mercato del sacro, sebbene come ho accennato, l’Imagerie d’Epinal – a differenza degli editori parigini –  ha navigato fino a qualche decennio fa.

Ma quello che più colpisce di questa bellissima produzione sono i colori accesi dell’acquarellatura, con prevalenza del rosso, del blu e del giallo.

La produzione dell’Imagerie d’Epinal è veramente vasta e varia, e non riguarda soltanto soggetti religiosi; anzi, la maggior parte di essa è a carattere laico. Ma quella dei santini è davvero particolare.

Ancora più rari dei santini sono i fogli. Com’è noto la stampa avveniva (avviene tuttora) su fogli grandi, sui quali potevano essere stampati numerose immaginette, a seconda delle dimensioni. È molto difficile oggi reperire dei fogli integri, per ovvie ragioni: una volta realizzate, le immaginette venivano tagliate e vendute singolarmente.

Trovare dunque un foglio che sia sfuggito, ieri, alla rifilatura della fabbrica, e oggi, a quella dei venditori, è davvero molto difficile. Se ne trovate uno, vi consiglio di conservarlo nella sua integrità.

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