San Giuseppe era un uomo bellissimo

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Cromolitografia applicata su carta goffrata. Francia, seconda metà XIX sec.

Com’è noto, i Vangeli non dicono molto di San Giuseppe, padre terreno di Gesù.

L’evangelista Matteo, ci fa sapere – attraverso la genealogia di Gesù – che “Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo“. Sempre Matteo, ci parla di Giuseppe che, uomo giusto, non volle ripudiare Maria incinta, confortato in questa scelta dall’Angelo che gli spiegò che Gesù era stato generato dallo Spirito Santo. Lo stesso Angelo che gli apparve in sogno, consigliandogli di fuggire in Egitto con Maria e Gesù.

Le stesse notizie vengono riportate, più o meno, da Luca. Tuttavia, quando si tratta di indicare la discendenza, l’Evangelista dice che “Gesù quando cominciò il suo ministero aveva circa trent’anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Elì“.

Dobbiamo ricorrere alle fonti apocrife e ad altre leggende per scoprire qualcosa di più sulla vita di Giuseppe. Se il padre era Giacobbe (o Elì), diretto discendente della stirpe di Davide, la madre pare si chiamasse Rachele, anziana oltreché sterile, prima che nascesse Giuseppe.

Nacque a Betlemme – luogo predestinato a dare i natali a Gesù – dove trascorse gli anni della sua adolescenza. Era un bambino taciturno e virtuoso, che preferiva stare da solo ad ammirare il panorama e il cielo stellato, piuttosto che stare a giocare con i coetanei, in particolare i suoi cugini.

All’età di dodici anni, mentre invocava il Signore, vide i suoi Angeli volare in cielo e trasportare i demoni incatenati all’Inferno. Il rapporto con i demoni fu molto assiduo. A proposito, si narra un episodio: Giuseppe aveva quattordici anni, quando all’improvviso, un giorno, lui e altri ragazzini furono sorpresi da alcuni lupi. Tutti rimasero impietriti dalla paura, mentre le belve inferocite si preparavano ad aggredire, ma anche stupiti dal fatto che esse fossero interessate esclusivamente a Giuseppe. Il capo branco puntò verso Giuseppe, il quale raccolto un ramo di legno riusciva a tenere a bada l’intero branco, schivando i loro attacchi e colpendoli con forza e vigore. I lupi, in realtà, erano demoni che volevano ucciderlo. Gli attacchi dei demoni lo tormentarono per tutta la vita.

Cromolitografia italiana, ultima parte del XIX sec.

Aveva compiuto sedici anni, quando il padre morì e lui rimase orfano del tutto, considerato che aveva perso la madre qualche anno prima. Rimasto solo, si trasferì a Nazareth. A diciotto anni, apprese (da un Angelo?) il disegno che Dio gli aveva riservato:  contribuire a salvare l’umanità. A tal fine, avrebbe dovuto conservare il suo stato virginale. Fu così che fece voto di verginità.

Siderografia con coloritura a mano su canivet meccanico. Bouasse Lebel, Francia, seconda metà XIX sec.

Dobbiamo invece al teologo Pedro de Morales, le notizie sul suo aspetto. Scrive il gesuita: “il Santissimo Giuseppe fu anche bellissimo, pure nella costituzione del suo corpo“.

L’affermazione del teologo, tuttavia, si basa su alcune “scontate” deduzioni: Maria, sua Sposa era una donna bellissima in quanto scelta da Dio per far nascere suo Figlio; l’aspetto fisico di Gesù, figlio di Dio,  raggiungeva la perfezione. Ergo, Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù, non poteva che essere anch’egli bellissimo.

Carboncino e inchiostro di china. Produzione privata. Germania, 1847.

Secondo questa versione, quando Giuseppe sposò Maria aveva l’età di ventotto anni, ma – come sappiamo – altre fonti dicono che ne avesse quarantadue e addirittura ottantanove, il che spiega perché nell’iconografia popolare il Santo appare sempre in età matura, e in alcuni casi piuttosto molto avanti con l’età.

Altre “notizie” sulla vita di Giuseppe potete trovarle QUI, QUI. e anche QUI.

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2 risposte

  1. Stefania Colafranceschi

    Spunti interessanti, anche su questo tema.
    Ci sono aspetti di cui parleremo. A presto, stai bene.

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