Napoli, gli Scafa e… sant’Antuono

Ho una vera passione per le immagini devozionali, in particolare per quelle popolari, cioè letteralmente “destinate al popolo”. Si riconoscono subito: la carta è sottile e poco pregiata, le figure sono poco curate e presentano non poche imperfezioni, disegnate da artisti minori, se non addirittura improvvisati.

A Napoli la produzione delle immagini devozionali popolari era concentrata in un gruppo di stampatori che avevano le loro botteghe lungo la celebre Spaccanapoli (San Biagio dei Librai); un po’ come succedeva per i francesi del quartiere Saint Sulpice di Parigi.

Come al solito, penso che un’immagine valga mille parole. Osservate questa stupenda immagine raffigurante Sant’Antonio Abate (Sant’Antuono com’è chiamato anche a Napoli) firmata da Gaetano Scafa nella seconda metà dell’Ottocento.

Al centro, in primo piano il santo con il bastone e la campanella. Forse pochi sanno, che questo attributo secondario, si riferisce ai maiali dei frati di S. Antonio: la gente li riconosceva dalla campanella che le beste portavano al collo e dava loro da mangiare.

Sul petto, a sinistra, il TAU, che sta a indicare la croce egizia (ricordiamo che il Santo era di origine egizia).

Sul libro una fiamma, ad indicare il morbo dell’herpes zoster, ancora oggi conosciuto come il “fuoco di Sant’Antonio“.

Attorno alla figura principale, undici piccoli riquadri sottolineano alcuni momenti noti dell’agiografia del santo. Partendo dalla prima in basso a sinistra, ne riporto le didascalie originali:

1) da robba a poveri (aiuta i poveri);
2) il diavo. tenta (è tentato dal diavolo);
3) fu battuti davoli (è bastonato dai diavoli);
4) fuori da matto (un pazzo lo porta fuori dalla grotta);
5) apparve un Sat. (gli appare il demonio sotto sembianze di un satiro);
6) aparve in Spen. (gli appare il demonio in Splendore);
7) apar le Ete. Pad. (gli appare il Padre Eterno);
8) apare due Serpi (gli appaiono due demoni sotto forma di serpenti);
9) aparve un vaso di o. (trova un vaso di oro);
10) dimorò anni 20 (visse 20 anni nel deserto);
11) moriri di An. 100 (morì a 100 anni)

Non sappiamo chi abbia realizzato le piccole figure naif e le incerte didascalie, ma lasciatemi dire che per me sono straordinarie e rappresentano il vero valore aggiunto alla stampa.

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