Sant’Andrea in un’incisione del 1569

Lo studio delle stampe antiche presenta spesso difficoltà che neppure gli occhi attenti di un esperto riescono a superare con certezza. A parte le tecniche di incisione, che non sempre appaiono facilmente riconoscibili e distinguibili (pensiamo alle calcografie in taglio dolce), nella lettura di un’incisione antica intervengono numerose variabili.

Un elemento importante è la firma dell’incisore, alla quale a volte si accompagna il nome dell’inventore e quello dell’editore. Non sono pochi i casi in cui manca l’indicazione del nome e al suo posto si trova un segno, un simbolo, una sigla: un monogramma.

Osservate questa interessante incisione all’acquaforte, che presenta quale soggetto raffigurato l’apostolo Andrea. Non c’è alcuna firma che possa farci individuare con certezza l’artista.

Osserviamola nei dettagli

Al centro, in primo piano, troviamo la figura di Sant’Andrea Apostolo. Nel riquadro, sull’angolo superiore sinistro, è indicato il numero 2.

L’incisione fa parte infatti di una serie riguardante gli apostoli di Gesù. Nel XVI secolo, due celebri incisori realizzarono delle serie dedicate ai dodici apostoli. Uno fu Lucas Cranach (1472-1553), l’altro Marcantonio Raimondi (1482-1534).

Trattandosi, nel caso specifico, di un’incisione tedesca – come dimostra chiaramente anche il testo didascalico nella parte inferiore – e dall’impostazione iconografica, si potrebbe pensare a una incisione di riproduzione del soggetto di Cranach. È il caso di ribadire che per stampa di riproduzione si intende quell’opera eseguita da un artista, diverso dall’inventore dell’immagine originale, che per la realizzazione si è appunto ispirato a quella.

Passando alla cornice, non saprei identificare il volto dell’allegoria in alto al centro, forse il Sole. Con molta probabilità, è sempre l’allegoria del sole, rappresentata ai lati della cornice: il sole al tramonto (a sinistra, a ovest) e il sole che sorge (a destra, a est).

Ai due lati, le cifre che compongono l’anno 1569. Seguono le lettere B: e I: di cui ignoro il significato. Al di sotto di esse, la raffigurazione della luna, calante (a sinistra) e crescente (a destra). Al centro un disegno decorativo, una A o una M, che potrebbe indicare il nome dell’autore.

Naturalmente, se qualcuno riesce a identificare l’incisore o l’inventore, può postare il suo prezioso commento.

AGGIORNAMENTO

Grazie ad Antonio Verde, esperto di libri antichi, scopriamo che si tratta di un’incisione di Belthasar Jenichen, incisore e stampatore di Norimberga, attivo a partire della metà del secolo XVI. Si firma con la lettera “B” o con le lettere “B” e “I” (posta nel lato opposto), o ancora con il monogramma B-I.

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